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Sergio Ferraris
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Sergio Ferraris è nato a Vercelli poco più di mezzo secolo addietro, è giornalista professionista e scrive di scienza e tecnologia, mettendole caparbiamente in relazione i problemi ecologici e con quelli sociali. Perché i contesti sono importanti.
Sergio Ferraris è nato a Vercelli poco più di mezzo secolo addietro, è giornalista professionista e scrive di scienza e tecnologia, mettendole caparbiamente in relazione i problemi ecologici e con quelli sociali. Perché i contesti sono importanti.
Si occupa di questioni energetiche, con particolare attenzione alle rinnovabili, al clima, alla ricerca nel settore delle energie verdi e alle problematiche legate a nucleare e alle fonti fossili. E s'interessa anche d'economia, circolare, e dei problemi sociali e del lavoro, nella convinzione che non siano possibili soluzioni ai problemi ambientali senza l'economia sociale. E viceversa.
E per non farsi mancare nulla si pone anche il problema di come veicolare questa informazione che produce. A proposito di ciò si occupa d'innovazione editoriale e ha fondato, assieme ad alcuni colleghi, la FIMA (Federazione italiana media ambientali) di cui è membro dell'ufficio di presidenza con delega sull'innovazione editoriale.
È direttore della rivista QualEnergia di Legambiente, del portale QualEnergia.it e collaboratore, per le questioni energetiche, del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Oltre a ciò cura la sezione sulle rinnovabili e il clima della rivista Tekneco. È un collaboratore della rivista bilingue, italiano e inglese, Materia Rinnovabile, di Edizioni Ambiente, per la quale si occupa dei processi industriali legati all'economia circolare. Ha curato, come autore, oltre cinquanta documentari di carattere scientifico e ambientale, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle Scienze. Collabora con svariate testate sia tecniche e specializzate, sia generaliste.
Ha curato, assieme a Emanuele Bompan, il volume di Edizioni Ambiente "Il mondo dopo Parigi" sull'accordo di COP 21 sul clima. È stato autore del primo manuale sulla fotografia digitale pubblicato in Italia "Fotografare con il digitale" realizzato per le Edizioni Fotografare.
Se la cava anche con la fotografia giornalistica. Per 15 anni ha fatto il fotogiornalista occupandosi, guarda un po', di ecologia e sociale, per testate come L'Espresso, Epoca, Famiglia Cristiana, Panorama anche in posti come le Filippine, l'Iraq, la Somalia, l'Irlanda del Nord, Israele, il Brasile, l'Algeria, l'Albania e curioso come pochi, quando un incidente lo ha costretto a terminare la carriera fotografica ha fatto il picture editor, spiando così i reportage fotografici degli altri, per il settimanale Liberal, nel quale ha realizzato il primo ufficio fotografico di un magazine interamente digitale. Correva l'anno 1998.
Ci ha provato anche con la politica. Non come candidato, ma è stato capo ufficio stampa dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio, dove ha capito che se nei progetti si inserisce il capitolo della comunicazione fin dalla loro concezione ci sono molte più possibilità di riuscita, rispetto a quelli dove la comunicazione è un accessorio che arriva alla fine.
Curiosità ne ha avuto anche verso le tecnologie. È su internet dal 1989, come testimonia il suo indirizzo email "rilasciato" dalla storica McLink (mc1567@mclink.it) e ha scritto la prima riga di linguaggio Html nel 1993, tre anni dopo l'entrata in funzione del primo server web al Cern nel 1990. Successivamente è stato il primo a mettere sul web un ufficio stampa politico, quello dell'Ulivo per le elezioni del 1996, con testi e fotografie. È stato content manager del portale in quattro lingue rivolto agli italiani all'estero Bravaitalia e ha realizzato il sito ufficiale del restauro della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova, per l'Istituto Centrale del Restauro. Di recente per tenere il passo con la disintermediazione dell'informazione ha affrontato, mettendola a profitto, la questione degli streaming sul web e sui social, con la relativa promozione sui social media, mezzi che studia e usa costantemente.
E ora basta parlare di lavoro. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è diventato felice possessore di una favolosa Moto Guzzi Le Mans Mk III del 1983 con la quale ha "instradato", è il caso di dirlo, anche il figlio maggiore di nove anni, Francesco, sulla via del motociclismo ed è tentato dal sidecar per scarrozzare rombando anche la propria compagna, Michela e il figlio più piccolo di sette anni Federico. A chi afferma che guida un mezzo inquinante Euro Zero, Ferraris replica che una motocicletta di oltre trent'anni ha un ottimo Lca e un'impronta ecologica che si abbassa con il passare del tempo.
Da qualche tempo gli ronza in testa l'idea fare il retrofit elettrico a una Moto Guzzi, ma rimane insoluto il problema di come riprodurre il rombo delle storiche bicilindriche di Mandello, specialmente con gli scarichi Lafranconi da competizione dei quali la sua Moto Guzzi Le Mans Mk III è, ovviamente, dotata. Serve quindi un salto tecnologico, perchè quando parliamo di passione è la razionalità, in questo caso quella ecologica, che deve trovare le soluzioni.
Perchè a sogni e passioni non si può e non si deve rinunciare.
Si occupa di questioni energetiche, con particolare attenzione alle rinnovabili, al clima, alla ricerca nel settore delle energie verdi e alle problematiche legate a nucleare e alle fonti fossili. E s'interessa anche d'economia, circolare, e dei problemi sociali e del lavoro, nella convinzione che non siano possibili soluzioni ai problemi ambientali senza l'economia sociale. E viceversa.
E per non farsi mancare nulla si pone anche il problema di come veicolare questa informazione che produce. A proposito di ciò si occupa d'innovazione editoriale e ha fondato, assieme ad alcuni colleghi, la FIMA (Federazione italiana media ambientali) di cui è membro dell'ufficio di presidenza con delega sull'innovazione editoriale.
È direttore della rivista QualEnergia di Legambiente, del portale QualEnergia.it e collaboratore, per le questioni energetiche, del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Oltre a ciò cura la sezione sulle rinnovabili e il clima della rivista Tekneco. È un collaboratore della rivista bilingue, italiano e inglese, Materia Rinnovabile, di Edizioni Ambiente, per la quale si occupa dei processi industriali legati all'economia circolare. Ha curato, come autore, oltre cinquanta documentari di carattere scientifico e ambientale, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle Scienze. Collabora con svariate testate sia tecniche e specializzate, sia generaliste.
Ha curato, assieme a Emanuele Bompan, il volume di Edizioni Ambiente "Il mondo dopo Parigi" sull'accordo di COP 21 sul clima. È stato autore del primo manuale sulla fotografia digitale pubblicato in Italia "Fotografare con il digitale" realizzato per le Edizioni Fotografare.
Se la cava anche con la fotografia giornalistica. Per 15 anni ha fatto il fotogiornalista occupandosi, guarda un po', di ecologia e sociale, per testate come L'Espresso, Epoca, Famiglia Cristiana, Panorama anche in posti come le Filippine, l'Iraq, la Somalia, l'Irlanda del Nord, Israele, il Brasile, l'Algeria, l'Albania e curioso come pochi, quando un incidente lo ha costretto a terminare la carriera fotografica ha fatto il picture editor, spiando così i reportage fotografici degli altri, per il settimanale Liberal, nel quale ha realizzato il primo ufficio fotografico di un magazine interamente digitale. Correva l'anno 1998.
Ci ha provato anche con la politica. Non come candidato, ma è stato capo ufficio stampa dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio, dove ha capito che se nei progetti si inserisce il capitolo della comunicazione fin dalla loro concezione ci sono molte più possibilità di riuscita, rispetto a quelli dove la comunicazione è un accessorio che arriva alla fine.
Curiosità ne ha avuto anche verso le tecnologie. È su internet dal 1989, come testimonia il suo indirizzo email "rilasciato" dalla storica McLink (mc1567@mclink.it) e ha scritto la prima riga di linguaggio Html nel 1993, tre anni dopo l'entrata in funzione del primo server web al Cern nel 1990. Successivamente è stato il primo a mettere sul web un ufficio stampa politico, quello dell'Ulivo per le elezioni del 1996, con testi e fotografie. È stato content manager del portale in quattro lingue rivolto agli italiani all'estero Bravaitalia e ha realizzato il sito ufficiale del restauro della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova, per l'Istituto Centrale del Restauro. Di recente per tenere il passo con la disintermediazione dell'informazione ha affrontato, mettendola a profitto, la questione degli streaming sul web e sui social, con la relativa promozione sui social media, mezzi che studia e usa costantemente.
E ora basta parlare di lavoro. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è diventato felice possessore di una favolosa Moto Guzzi Le Mans Mk III del 1983 con la quale ha "instradato", è il caso di dirlo, anche il figlio maggiore di nove anni, Francesco, sulla via del motociclismo ed è tentato dal sidecar per scarrozzare rombando anche la propria compagna, Michela e il figlio più piccolo di sette anni Federico. A chi afferma che guida un mezzo inquinante Euro Zero, Ferraris replica che una motocicletta di oltre trent'anni ha un ottimo Lca e un'impronta ecologica che si abbassa con il passare del tempo.
Da qualche tempo gli ronza in testa l'idea fare il retrofit elettrico a una Moto Guzzi, ma rimane insoluto il problema di come riprodurre il rombo delle storiche bicilindriche di Mandello, specialmente con gli scarichi Lafranconi da competizione dei quali la sua Moto Guzzi Le Mans Mk III è, ovviamente, dotata. Serve quindi un salto tecnologico, perchè quando parliamo di passione è la razionalità, in questo caso quella ecologica, che deve trovare le soluzioni.
Perchè a sogni e passioni non si può e non si deve rinunciare.
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https://www.sergioferraris.it/il-vento-eolico-per-taranto/
Articolo dove si descrive una soluzione possibile per la crisi ambientale e occupazionale di Taranto |
2020-02-10 21:29:49 |
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